convivenza
tutti assieme, appassionatamente
O del vivere a bordo. Famiglie felici e amicizie decennali sono state distrutte perché non esiste un'altra stanza o casa dove andare a sbollire l'irritazione. È un ottimo esercizio provare a pensare alle nostre azioni e ai nostri comportamenti come onde d'urto che si spandono su tutti gli altri fino alla falchetta (il bordo della barca...). Vedendola in questo modo si possono scoprire cose interessantissime circa noi stessi e le nostre abitudini. Suggerisco di sorridere sempre, di essere tra i primi a smorzare le inevitabili tensioni, di stare attenti alle conseguenze delle nostre azioni, anche le più comuni. È importante dividere idealmente gli spazi di bordo tra aree bagnate e aree asciutte: scendere sottocoperta dopo un tuffo o la doccia vuol dire bagnare la scaletta e il paiolato della dinette. Nulla di strano per noi, magari quello che verrà dopo non saprà di essere sul punto di scivolare sui gradini, e non per questo si farà meno male. Lasciare il coltello della colazione in pozzetto potrebbe risultare fastidioso a chi dovesse inavvertitamente provarne la lama. A bordo, oltre all'abbronzatura e alle nuotate, è necessario gestire alcune inevitabili incombenze: preparare i pasti, lavare i piatti, riordinare pozzetto e dinette. Per tutto organizzeremo i turni cercando di evitare continue sostituzioni degli incaricati. I turni saranno a rotazione: chi fa, chi disfa e chi non fa nulla. Ovvero chi prepara la colazione pulirà i piatti del pranzo e non farà nulla a cena.
102.cont 1.5 Kb rev. 2024.12.19 18:02:34 (vedi anche convivenza, safety first, spazi vitali, un bene prezioso, cambusa, abbigliamento, energia, dove andare, primo soccorso, riassumendo, a vela con me)